Disturbi del Carattere

Narcisismo e personalità

Disturbi del Carattere

Il disturbo narcisistico

Il concetto di “narcisismo” è stato introdotto in ambito psicoanalitico da Sigmund Freud che nel farlo dichiarava proprio di aver preso il termine da un al commento sul mito di Narciso ed Eco. Successivamente il termine, oltre che trovare il suo significato tecnico nella teoria psicoanalitica, trova un suo spazio nel vocabolario che va ben oltre questo primo significato tecnico. Nelle classificazioni attuali dei disagi psichici vediamo che il disturbo narcisistico viene interpretato dagli autori come un assetto specifico, separato e distinto da altre situazioni di interesse patologico.

La descrizione di narcisista viene riservata nel campo clinico ad un individuo che si sente esageratamente importante rispetto agli altri, che ha un vissuto interiore caratterizzato da desideri forti di successo ed in particolare a chi lascia trasparire fantasie ideali che ruotano intorno al senso della propria importanza e grandiosità. Così, il profilo di questa personalità si mostra nel desiderio di essere visto ed apprezzato, una persona anche rapita dal fascino e dalla bellezza, ammaliata da relazioni ideali con individui che immagina essere anch’essi unici e particolari. Il forte bisogno di ammirazione, si manifesta involontariamente (senza che il soggetto ne abbia la percezione) nella sua incapacità di comprendere e considerare i bisogni dell’altro, nello stesso modo chi soffre di narcisismo fa fatica a riconoscerne dignità, diritti e sentimenti (carenza di empatia).
Il soggetto in questione può sentirsi molto apprezzabile e grandioso anche quando in realtà non consegue risultati così importanti o non possiede in realtà talenti particolari: un narcisista può essere convinto ed aspettarsi che così “di fatto” che gli altri lo apprezzino e provino per lui invidia ed ammirazione.
Alcune ricerche evidenziano che i narcisisti si propongono in genere standard elevati e tendono al perfezionismo anche nel lavoro; in questo modo possono compensare sentimenti di vergogna ed umiliazione fondati sull’intimo timore di essere inferiori o inadeguati rispetto agli altri e per gli altri.

Si ipotizza che critiche severe, punizioni e rifiuti possano aver caratterizzato esperienze precoci di chi sviluppa questo disturbo; così in una interpretazione distorta della relazione può verificarsi che il soggetto controlli con cura il proprio comportamento e bandisca ciò che esprimerebbe la sua normalità e fragilità proprio a causa del timore di ritorsioni o abbandoni. Si registra un “sentirsi in qualche modo difettoso” ed il pericolo costante di essere smascherati ed umiliati proprio a causa della propria inadeguatezza. Come abbiamo sottolineato spesso la persona che soffre di questo disturbo risulta impegnata in notevoli sforzi “compensatori” alfine di raggiungere rendimenti visibili e gli apprezzamenti desiderati.

Assorbito da fantasie di potere, ammaliato da una idea di fascino e bellezza il soggetto narcisista sceglie a volte le cose migliori, le persone “più belle” dal punto di vista sociale e valuta il partner in relazione alla visibilità che nelle relazioni potrà portargli. La difficoltà ad immedesimarsi nella persona che ha di fronte, la mancanza di sensibilità sembrano affiancarsi ad un senso evidente di avere diritti speciali rispetto agli altri e sugli altri, diritti che ben poco tengono conto delle esigenze altrui.

In alcuni casi la difficoltà a cogliere le necessità ed in particolare le sofferenze degli altri potrà condurre il narcisista a sfruttare il partner o ad usargli violenza.
Gli individui che soffrono di questa patologia possono abusare della dedizione di chi li ama ed attendersi comportamenti esclusivi e pretendere senza riflettere bene sulle conseguenze delle loro richieste; in casi molto gravi può infine oscurarsi il senso del diritto degli altri alla vita. Un tratto delicato quest’ultimo che ha portato alcuni autori ad introdurre il disagio narcisistico come possibile base di comportamenti gravemente lesivi nelle relazioni con il partner. Dal punto di vista sessuale si possono osservare comportamenti sadici e distruttivi propria per l’incapacità di mettersi nei panni del partner e di provare compassione o rimorso.
Un discorso che tocca a volte assetti di coppia consolidati da tempo e si estende lungo un percorso psicodiagnostico che va dal disturbo narcisistico al disturbo borderline di personalità fino a grave disturbo antisociale.

Passando a parlare di una possibile terapia, vediamo che diversi autori ne sottolineano piuttosto la difficoltà, specie in presenza di un disturbo severo, visto che il paziente si aspetta di essere manipolato, si mette sulla difensiva e contrattacca. Si tratta di un paziente che non riesce a fidarsi e che fa molta fatica a credere nella lealtà del terapeuta; inoltre, la profonda sensazione di inadeguatezza, la convinzione di essere ingannati, traditi, usati tende a suscitare rabbia, ritorsione, vendetta anche nella relazione di cura.

A livelli più profondi, si registrano sentimenti di vuoto e solitudine, questi sentimenti dolorosi vengono evitati attraverso una varietà di comportamenti: si va dalla ricerca di stimoli o di comportamenti auto-consolatori verso gradi elevati nella ricerca di auto-calmanti che può interessare l’abuso di droghe o alcool o comportamenti sessuali disturbati o lesivi.
Possibili parallelismi tra abuso di sostanze e disturbi della personalità, in particolare associati ad instabilità dell’umore, impulsività affettiva e fragilità dell’identità, vengono sottolineati anche in campo psicoanalitico.
In rari casi per far fronte alle percezioni di essere vulnerabile o riguadagnare il sentimento di essere speciali, viene utilizzata una strategia di isolamento descritta come “auto consolatore distaccato”. Quest’ultima diagnosi viene sostenuta dall’ipotesi che evitare le relazioni abbia lo scopo di sottrarsi o anestetizzarsi rispetto al dolore che il confronto con l’altro imprime; anche in questi ultimi casi le strategie di evitamento possono interessare l’uso di sostanze capaci di alterare la percezione ma anche altre espressioni quali attività sessuale compulsiva, mangiare smodatamente, “drogarsi” di lavoro, giocare d’azzardo o in borsa in modo sconsiderato.

Altre osservazioni

Alcuni narcisisti mostrano una estroversione che può portare al parlare troppo delle proprie cose o a drammatizzare le proprie sensazioni fino a risultare inadeguati per i loro eccessi.
Le attenzioni vengono richieste e risultano inebrianti e quando non si raggiungono lasciano malessere e delusione. Un narcisista potrebbe infatti trovarsi in difficoltà a passare molto tempo da solo; le manifestazioni qui interessano la presenza di ansia, paura, tensione ed irritabilità che frequentemente i soggetti con questa costellazione di personalità esprimono. In alcuni casi credenze irrazionali ed aspettative irrealistiche portano il soggetto a preoccupazioni infondate anche di tipo somatico. Può accadere che fantasie pessimistiche circa la possibilità di essere colpito da malattie rare o sconosciute tendano ad impegnare occupare la mente di queste persone.

Non di rado nella persona che soffre di un disturbo narcisistico si osserva la presenza di rabbia ed una più o meno marcata difficoltà a inibire o controllare i propri impulsi; si tratta di individui che sperimentano con una discreta frequenza emozioni forti di abbattimento, disperazione, vergogna e solo raramente di colpa.

L’adattamento al cambiamento ma più in generale alle nuove situazioni risulta sostanzialmente scarso; si tratta di persone che non riescono facilmente a tollerare diversi stili di vita rispetto a quelli che hanno stabilizzato; nello stesso modo non sopportano punti di vista differenti dai loro e per questo risulta bassa la loro capacità di accordo e di negoziazione; il narcisista tende a mantenersi sulle proprie posizioni restando rigido, anche a costo di mentire, manipolare, evitare il rapporto con chi lo sottopone a verifica o lo mette in discussione.
A volte gli interessi del soggetto risultano compressi, la bellezza e l’arte non vengono compresi emotivamente ma indagati in modo razionale o intellettuale, spesso la scelta di conformarsi al pensiero dominante o alle raccomandazioni delle autorità nei vari campi risolve il punto di vista del soggetto.
In alcuni casi più rari, il senso “gonfiato” del proprio essere e la arroganza ostentata possono portare litigi e un facile “attaccar briga”; la mancanza di rispetto per gli altri, le maleducazioni – quando non addirittura le gravi sconsideratezze – possono rendere queste persone non gradite agli altri fino ad essere isolati socialmente.

Un secondo tipo di narcisista

Abbiamo fin qui visto le caratteristiche che possono evidenziarsi nel disturbo narcisistico di personalità. In parallelo alcuni prestigiosi autori individuano altre caratteristiche del disturbo fino a discriminare sostanzialmente due diversi tipi di narcisismo.

La forma visibile, esplicita, detta anche overt, corrisponde alla descrizione che abbiamo fin qui presentato, mentre in questa seconda parte dello scritto vedremo come si potrebbe evidenziare un secondo tipo di personalità narcisistica chiamata Covert.
Si tratta in questo caso di un individuo sfuggente e riservato, una persona vulnerabile e schiva che di solito tende a sfuggire le occasioni sociali che lo metterebbero in vista agli occhi degli altri; si tratta così di casi che sfuggono alla prima descrizione (che come abbiamo visto contempla comportamenti plateali o comunque piuttosto identificabili perché manifesti) richiedendo uno impegno diagnostico ulteriore.