Sostegno nella Separazione Coniugale

La consulenza psicologica e la separazione della coppia

Separazione Coniugale
La maggior parte delle coppie raggiungono la terapia nel momento in cui la relazione tra i partner è peggiorata e spesso uno dei due ha già maturato la decisione di interrompere il rapporto.

Anche se più complesso rispetto ad un intervento terapeutico messo in campo in tempi congruenti, non è comunque ancora escluso che la terapia di coppia possa ancora favorire la ripresa del rapporto ed avviare i partner verso una nuova evoluzione.

Si tratterà in questi casi di un “noi” da valutare nel percorso, questo potrà includere momenti in cui uno o entrambi i partner potranno aver bisogno di un aiuto individuale.

Non di rado infatti, notiamo a posteriori che il momento critico aveva valore di sintomo, un segno indicante la necessità di prendersi cura della propria esistenza e del proprio essere oltre che dell’essere in coppia.

In questi casi la terapia andrà avanti, identificando i modelli della relazione, favorendo lo scambio comunicativo, promuovendo la elaborazione delle aspettative deluse, supportando la presa in carico delle proprie responsabilità ed il ritiro delle proiezioni sull’altro, nell’auspicabile cammino di una ripresa evolutiva della coppia, dello stare insieme e dell’essere famiglia.

Altre volte – purtroppo – il momento di fiducia nel proprio stare insieme è sfumato ed i partner hanno visto peggiorare le loro difficoltà fino a perdere speranza o aver preso decisioni ormai assodate che segnano la fine del matrimonio o della loro unione.

In questi casi lo scambio positivo potrebbe aver lasciato posto solo ai conflitti di cui purtroppo spettatori e spesso vittime restano anche i figli oltre che gli stessi partner.

Nei casi in cui le posizioni risulteranno inconciliabili e veicolo di sentimenti difficili o ostili, un percorso di terapia centrato sulla separazione guidato dallo psicoterapeuta, potrà ancora aiutare i partner che volessero farsi sostenere; casi in cui si valuterà la situazione per arrivare alla scelta migliore; un intervento – anche individuale quando consigliato – potrà fornire lo spazio per riflettere su come separarsi e su come andare poi avanti.

Per chiarire questa indicazione possiamo riflettere sul fatto che anche nel momento in cui la decisione sarà presa, ciascun partner si troverà ad affrontare sentimenti di vuoto, di tristezza, di rabbia e smarrimento; si tratta di un vero e proprio processo di lutto, si tratta della fine di un investimento emotivo importante che richiederà del tempo per essere elaborato e successivamente necessiterà un confronto per rimettersi in gioco.

Implementando un percorso di riflessione o di cura si opterà inoltre per una augurabile consapevole responsabilità verso gli aspetti psicologici e psichici dei figli presenti.

Si pensa ragionevolmente in queste situazioni che i figli non dovrebbero essere lasciati soli a sbrogliare sentimenti difficili quali la violenza della perdita anche se annunciata e la confusione.

Un servizio centrato sui bisogni dei figli dedicato alla soluzione del conflitto, che non mette in gioco aspetti psichici del profondo dedicandosi al momento di difficoltà senza implementare interventi di psicoterapia è rappresentato dalla mediazione familiare che potremmo definire un modo per lasciarsi con responsabilità affrontando le controversie e guadagnando comunicazione.

La mediazione familiare è quindi un percorso per riorganizzare le relazioni dopo la rottura della coppia genitoriale dove entra in campo in modo attivo il professionista qualificato, questo si adopera come terza figura favorendo la riorganizzazione delle relazioni nell’ottica di una protezione e di un riconoscimento dei bisogni dei figli; i genitori avranno la possibilità di negoziare accordi utili, questi daranno inoltre maggiore autonomia rispetto all’ambito giudiziario; un percorso che il più delle volte risulta in grado di favorire la collaborazione genitoriale, la scelta consapevole delle distanze, la cooperazione, limitando gli effetti negativi dell’evento “separazione della coppia” sia nei confronti dei figli che sugli stessi partner.