Disturbi d’Ansia

Disturbi d'Ansia
L’ansia è una reazione normale, di tipo fisiologico e rappresenta una risposta che consente all’organismo di affrontare prontamente un pericolo.

  • Si tratta di una reazione di emergenza che aumenta la frequenza cardiaca e la pressione del sangue, che porta un interessamento della circolazione verso i principali gruppi muscolari con un conseguente rallentamento delle attività di altri organi (diminuiscono ad esempio le attività del sistema digestivo).
  • in ogni caso livelli troppo alti di ansia possono compromettere negativamente la salute e le situazioni di vita del soggetto.

L’Ansia può presentarsi con sintomi piuttosto variabili che si esprimono a livello psichico e/ò fisico ed è caratterizzata da una sensazione di pericolo e di paura che non possono essere riferite a stimoli specifici.

I dati oggi a disposizione mostrano che due persone su dieci soffrono o soffriranno di Disturbi di Ansia, una probabilità più alta per il sesso femminile.

Si tratta di un disturbo molto diffuso e può avere cause diverse.

Si parla di ansia primaria quando le manifestazioni presenti non possono essere collegate ad una patologica fisica o a gravi patologie psichiatriche quali la psicosi e la schizofrenia.

Estrapoliamo dai manuali psichiatrici alcune distinzioni:

possiamo descrivere l’ansia come una combinazione di emozioni negative quali paura, preoccupazione, tensione, queste sensazioni possono accompagnarsi a sintomi fisici quali dolori al petto, palpitazione, respiro affannato, nausea, tremore, pallore ed altri sintomi di tipo neurovegetativo.
Da un punto di vista emozionale possono associarsi sensazioni di panico e paura mentre nel comportamento si possono presentare comportamenti anche involontari, ad esempio la fuga.

Quando l’ansia supera un determinato livello può sfociare in un Attacco di Panico, il soggetto sperimenta una sensazione di catastrofe imminente, paura di impazzire, di morire, di perdere il controllo. Questo si accompagna a sintomi fisici come palpitazioni e dolori al petto, nausea, sensi di vuoto o svenimento, sudorazione, difficoltà nel respirare ed altri.
Si può parlare di disturbo di panico quando il timore porta una modificazione dello stile di vita della persona.
Si tratta di quadri che possono essere accompagnati anche da fobia sociale (paura di trovarsi con persone o in situazioni sociali percepite come imbarazzanti) o da agorafobia (forte timore di trovarsi in luoghi aperti o in luoghi in cui sarebbe difficile fuggire).

Il termine fobia indica una forte paura o la repulsione legato ad un oggetto, animale, persona o situazione specifica con conseguente evitamento.
Si possono distinguere diversi tipi di fobia, i più comuni sono le claustrofobie e la agorafobia.

Fanno inoltre parte dei Disturbi di Ansia:

il Disturbo Ossessivo-compulsivo caratterizzato da impulsi ricorrenti e coatti, azioni mentali e/o compulsioni che causano al soggetto importante disagio;

ed il Disturbo Post-traumatico da Stress (disturbo legato ad un evento traumatico che può presentarsi anche a distanza di tempo).

L’ ansia nei bambini e in Adolescenza

Nella età evolutiva e nella adolescenza possiamo indicare alcuni segnali che potrebbero essere collegati all’ansia; principalmente si possono notare delle preoccupazioni relative agli impegni (ad esempio gli impegni scolastici) o alle prestazioni (esempio sport o situazioni sociali).

A volte si può notare un perfezionismo oppure un impegno eccessivo nel raggiungere alcuni risultati; altre volte i comportamenti possono essere di evitamento oppure al contrario di sfida.

Il piccolo o il giovane quando sperimentano ansia possono manifestare irritazione e possono evitare gli amici arrivando ad isolarsi.

Un altro modo in cui può manifestarsi angoscia è quello di esprimersi attraverso il corpo, in questo caso si osservano sintomi somatici come dolori all’addome (o in altre parti del corpo in particolare gambe o braccia), vomito ma anche una svogliatezza generale; anche movimenti eccessivi e scarsa concentrazione possono indicare disagi riconducibili all’ansia.

Nel corso della pubertà e della adolescenza (a partire dagli 11 anni), l’ansia e l’angoscia possono esprimersi in modo aggressivo, ad esempio con crisi di collera o con atteggiamenti di continua richiesta; in questi casi i genitori possono cogliere la arroganza del figlio cercando magari di contrastarla ma è bene ragionare oltre il comportamento superficiale del giovane: una valutazione più attenta potrebbe individuare la sofferenza soggettiva (che può in questi casi essere grave) e la compromissione del funzionamento sociale che ne potrebbe derivare.

Quando un bambino o un adolescente sperimentano a lungo vissuti di ansia e di preoccupazione, il disagio può inficiare la sfera sociale causando emozioni spiacevoli; il giovane può convincersi della sua incapacità e passività in circostanze che normalmente potrebbe affrontare; la conseguenza sul piano della identità è il fatto che la persona può assumere e mantenere configurazioni emotive che non favoriscono lo sviluppo di un sistema psicofisico equilibrato ed integrato.